La violenza economica di genere: un ostacolo invisibile ma potente – NEW

La violenza economica di genere è una forma di abuso spesso sottovalutata, ma che ha conseguenze devastanti sulla vita delle vittime. Questo tipo di violenza si manifesta attraverso il controllo delle risorse finanziarie, la limitazione dell’accesso al denaro e l’impedimento alla partecipazione economica. È una realtà che colpisce prevalentemente le donne, perpetuando disuguaglianze e limitando la loro autonomia.

La società di ricerche di mercato e consulenza Ipsos ha fatto il punto sulla violenza economica di genere. I dati mostrano come il fenomeno sia particolarmente diffuso, con il 49% delle donne interpellate che dichiara di aver subìto violenza economica almeno una volta nella vita, numero che sale al 67% tra le donne divorziate o separate.

Riconoscere e Combattere la Violenza Economica

Riconoscere la violenza economica è il primo passo per combatterla. È essenziale che le vittime sappiano che non sono sole e che esistono risorse e supporti disponibili. Organizzazioni non governative, centri antiviolenza e servizi sociali offrono assistenza legale, consulenza finanziaria e supporto psicologico.

Cos’è la Violenza Economica?

La violenza economica si verifica quando una persona utilizza il denaro o altre risorse economiche per esercitare potere e controllo su un’altra persona. Riguarda in particolare la sfera familiare e di coppia e si esplicita in comportamenti volti a impedire l’indipendenza economica e finanziaria, al fine di imporre un controllo indiretto ma estremamente incisivo.

Questo può includere:

Controllo delle Finanze: Impedire alla vittima di avere accesso ai propri conti bancari, carte di credito o denaro contante.

Impedimento al Lavoro: Ostacolare la vittima nel trovare o mantenere un lavoro, limitando così la sua indipendenza economica.

Debiti Forzati: Costringere la vittima a contrarre debiti o a firmare documenti finanziari contro la sua volontà.

Privazione delle Necessità: Negare alla vittima l’accesso a beni di prima necessità come cibo, vestiti o cure mediche.

I Dati sulla Violenza Economica

Secondo la ricerca Ipsos, rispetto alle varie forme di violenza economica, il 91% ritiene preoccupante l’imposizione di privazioni economiche da parte dell’uomo verso la partner, cosa che viene considerata anche la più grave forma di violenza economica dal 31% delle persone. Segue l’accumulo di debiti da parte dell’uomo a nome della donna (24%), il sabotaggio lavorativo (17%), il controllo delle finanze (11%) e, in ultimo, il rifiuto dell’uomo di contribuire alle spese comuni in famiglia (6%).

Le Conseguenze della Violenza Economica

Le conseguenze della violenza economica sono profonde e durature. Le vittime possono trovarsi in una situazione di dipendenza totale dall’abusante, rendendo estremamente difficile lasciare la relazione abusiva. La mancanza di risorse finanziarie può anche impedire alle vittime di cercare aiuto legale o di accedere a servizi di supporto.

Il dover giustificare verbalmente con il proprio partner come si sono spesi i soldi è la dinamica di violenza economica più citata (15%). L’11% delle persone interpellate ha dovuto giustificare le proprie spese mostrando scontrini, ricevute o estratti conto. Il 14% ha dichiarato di aver subìto, almeno una volta nella vita, decisioni finanziarie prese dal proprio partner senza essere consultata prima, e una su dieci (11%) si è vista negata la possibilità di lavorare. L’impatto sull’economia è notevole. Secondo la stima di Banca d’Italia, se il 60% delle donne (che corrisponde alla quota di lavoratrici del nord Italia) avesse un impiego, si otterrebbe un incremento del PIL del 7%. Tuttavia, lo stereotipo che vede l’uomo come unico detentore del controllo economico è talmente radicato che spesso non si esplora questa grande potenzialità.

Educazione Finanziaria ed Emancipazione

L’educazione finanziaria svolge un ruolo fondamentale nel contrasto alla violenza economica e nel percorso di emancipazione. Spesso le donne pensano di non saper gestire il denaro perché viene raccontato loro che sia così. L’educazione finanziaria aiuta a capire che si può imparare ad amministrare i propri soldi e permette di vedere gli eventuali campanelli d’allarme delle situazioni di violenza economica.

In questo contesto, la famiglia gioca un ruolo cruciale. Ad esempio uno dei passaggi fondamentali è la paghetta modulata in base all’età. Deve essere data con regolarità e i genitori devono imparare a non commentare come i figli spendono quei soldi. È una situazione sicura tale per cui, se i bambini spendono male il denaro, hanno la possibilità di capire il proprio errore e di imparare.

Il Ruolo della Legislazione

La legislazione gioca un ruolo cruciale nella protezione delle vittime di violenza economica. In Italia, il Codice Penale prevede sanzioni per chi commette atti di violenza economica, ma è fondamentale che le leggi siano applicate in modo efficace e che le vittime siano informate dei loro diritti. Anche la normativa sul sovra indebitamento aiuta chi, vittima di dipendenza psicologica, si è ritrovata a contrarre finanziamenti oltre le proprie capacità reddituali.

Storie di Sopravvivenza

La storia di Ornella (nome di fantasia) è la storia di una donna che, a causa della violenza economica subita ad opera dell’ex marito, si è trovata in una situazione di indebitamento con la banca e l’agenzia delle entrate. Nel 2000, Ornella è stata costretta dal marito a stipulare un contratto di mutuo con garanzia ipotecaria su un immobile di sua proprietà e a usare la somma mutuata per pagare tutti i debiti contratti dal marito. Nel 2005, il marito abbandonava il tetto coniugale senza preavviso e, successivamente, nel 2010, veniva condannato per estorsione.

Un’altra storia è quella di Lucia (nome di fantasia), una madre di famiglia costretta dall’ex marito ad aprire un’impresa a proprio nome e ad affidarne interamente la gestione al coniuge. Dopo 7 anni di attività, Lucia scopriva che il marito aveva omesso tutti i pagamenti all’Erario, accumulando un debito di oltre un milione di euro. Nel 2020, Lucia denunciava penalmente il marito, cessava l’attività e chiedeva il divorzio.

Entrambe stanno effettuando un percorso volto alla chiusura delle proprie pendenze debitorie grazie alla normativa sul sovra indebitamento.

Conclusione

La violenza economica di genere è una forma di abuso che richiede maggiore attenzione e intervento. È fondamentale promuovere l’educazione e la consapevolezza su questo tema, affinché le vittime possano riconoscere i segni dell’abuso e cercare aiuto. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di eliminare questa forma di violenza e garantire l’autonomia e la dignità di tutte le persone.

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Ultimo aggiornamento: giugno 2024