a) Conto corrente ordinario: anche chiamato conto a consumo, si distingue dagli altri in quanto le spese da pagare sono legate al numero di operazioni effettuate nel corso dell’anno: più operazioni si effettueranno, maggiori saranno i costi da sostenere. È quindi consigliato per i soggetti che prevedono di effettuare poche operazioni.

b) Conto di pagamento di base: si tratta di un conto ad operatività limitata e costo contenuto pensato per chi non dispone di un conto corrente e ha necessità bancarie essenziali. Deve essere offerto gratuitamente a due categorie di persone: chi possiede un ISEE inferiore a 11.600 euro (in questo caso può essere cointestato solo ai componenti del nucleo familiare sul quale è stato calcolato l’ISEE); coloro che percepiscono una pensione inferiore ai 18.000 euro annui lordi e non rientrano nella prima categoria. Essendo un conto di base prevede solo alcuni servizi prestabiliti. Inoltre, sul conto corrente di base non possono essere concesse aperture di credito né è possibile “andare in rosso” o maturare interessi.

c) Conto corrente a pacchetto: è una tipologia di conto corrente che permette di svolgere diverse transazioni bancarie o extra-bancarie pagando un canone fisso, indipendentemente dal numero di operazioni compiute. Si distinguono due tipi di conto a pacchetto: conto “con franchigia”, in cui il canone include un numero limitato di operazioni gratuite, e conto “senza franchigia”, in cui è possibile effettuare un numero illimitato di operazioni gratuite. I soggetti che scelgono questo conto hanno un’idea di quante operazioni andranno a realizzare con il conto corrente.

d) Conto corrente in convenzione: conti correnti riservati a particolari categorie di clienti (enti pubblici o privati)