Gli strumenti con cui possiamo utilizzare il denaro che abbiamo sul conto
Le banche e/o Poste Italiane S.p.A. offrono ai clienti diversi servizi di pagamento. Tra quelli più comuni e altrettanto più richiesti dai clienti troviamo:
1. Assegni
a) Circolari: Vengono rilasciati dalla banca quando il cliente ha trasferito o dispone nel proprio conto corrente del denaro necessario per la copertura dell’assegno. Si tratta infatti di un assegno emesso direttamente da una banca a fronte della richiesta avanzata da un cliente che provvede a versare la somma corrispondente o ad autorizzarne il prelievo sul proprio conto.
Una particolarità dell’assegno circolare è che l’emissione da parte di una banca può essere richiesta anche da un soggetto che non è titolare di un conto corrente. Infatti, chi richiede l’emissione di questo tipo di assegno deve inizialmente versare alla banca l’ammontare corrispondente, in contanti, oppure, se è già correntista della banca, tramite l’addebito diretto in conto corrente.
b) Bancario: L’assegno bancario consente al titolare di un conto di pagare una somma a un altro soggetto. Le principali condizioni affinché un assegno sia pagato sono il rapporto di provvista, data dalla disponibilità di denaro sul conto sufficiente a onorare l’assegno (altrimenti l’assegno viene considerato scoperto) e l’autorizzazione da parte della banca a emettere assegni (cd. convenzione di assegno).
Gli assegni bancari e circolari di importo pari o superiore ai 1.000 euro devono sempre recare la clausola “non trasferibile”. Questa clausola stabilisce che l’assegno può essere incassato solo dal beneficiario, del quale si riporta il nome sull’assegno stesso. Nel caso in cui un cliente utilizzi un assegno non coperto o senza l’autorizzazione ad emettere assegni dalla sua banca commette un reato punito con una sanzione amministrativa e con la ”revoca di sistema”. La revoca di sistema comporta l’obbligo di restituzione da parte del cliente alla banca degli assegni non ancora utilizzati e ne vieta la richiesta per 6 mesi.
2. Bonifici
a) Bonifico SEPA: Tipologia più comune di bonifico. Utilizzato per importi inferiori ai 500.000,00 euro. L’importo del bonifico viene accreditato, in Italia o nell’area SEPA (Single Euro Payments Area) entro un giorno lavorativo dalla data di ricezione dell’ordine di bonifico da parte della banca.
b) Bonifico Istantaneo: Nell’area SEPA è possibile effettuare bonifici “istantanei” fino ad un importo massimo che potrà essere definito da ciascuna banca ma in ogni caso non potrà superare i 100.000 euro. L’importo viene trasferito entro 10 secondi dalla conferma dell’operazione. Per questi bonifici non è possibile revocare il pagamento. Può essere effettuato 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Il costo per il bonifico istantaneo può cambiare a seconda della banca.
c) Bonifico Estero (BOE): In questa categoria si trovano i bonifici ricevuti o inviati verso l’estero. Per estero si intendono i Paesi al di fuori dell’area SEPA. In questo caso, i soggetti che intendono effettuare un bonifico ad un soggetto residente in un Paese estero dovranno conoscere oltre all’Iban del soggetto al quale il cliente intende trasferire il denaro anche il codice identificativo della banca del beneficiario, che prende il nome di codice bic o codice SWIFT.
3. Disposizioni di Incasso
Fra le tipologie di disposizioni di incasso troviamo:
a) L’Addebito diretto SEPA o SDD (SEPA Direct Debt): E’ possibile ricorrere a questo servizio quando, dopo aver concordato le modalità di pagamento, il soggetto debitore consente di addebitare in modo automatico sul proprio conto corrente la cifra da inviare al soggetto creditore. Come per i bonifici, tutti gli addebiti diretti sono eseguiti, all’interno della SEPA, con le stesse modalità sia all’interno dei confini nazionali che fra paesi diversi. Per sapere se è possibile pagare un fornitore tramite addebito diretto la prima cosa da fare è chiederne conferma al fornitore stesso. In caso affermativo, per l’attivazione dell’addebito diretto SEPA è sufficiente che il titolare del conto apponga la propria firma sul modulo di autorizzazione. L’addebito diretto SEPA consente di effettuare pagamenti in modo automatico e facile, sia per una singola volta che in modo ripetitivo e a scadenze predeterminate. Questa modalità di pagamento può essere utilizzata per pagare società o privati che forniscono beni o servizi, come le bollette di luce, gas o telefono, o anche per effettuare pagamenti relativi a finanziamenti.
Attenzione!
Le bollette per le utenze arrivano almeno 14 giorni prima dell’addebito diretto sul conto. E’ importante controllare sempre che l’importo che il fornitore addebiterà sia regolare e non presenti anomalie. Se l’importo supera quanto atteso è possibile “bloccare” il pagamento dell’addebito diretto SEPA o chiedere il rimborso dell’importo, se l’addebito è già avvenuto. Il servizio permette, infatti, all’utente di poter richiedere il rimborso dell’addebito fino a 8 settimane dopo l’addebito per operazioni autorizzate (e cioè se l’utente ha sottoscritto apposito mandato) e fino a 13 mesi dall’addebito per operazioni non autorizzate. Quando si utilizza questo tipo di pagamento per un prestito e tutte le rate sono state pagate, può essere una buona abitudine andare in banca e revocare il mandato dopo il pagamento dell’ultima rata. Occorre ricordare che l’autorizzazione firmata vale solo per un determinato rapporto di debito e non per quelli che, nello stesso periodo o successivamente, si hanno con lo stesso fornitore (ad esempio due numeri telefonici con lo stesso operatore). Se non vi è liquidità sul conto, il pagamento non viene effettuato, salvo diversi accordi con la banca (es. se c’è un accordo di sconfinamento di conto corrente). Si dice, in questo caso, che il pagamento è insoluto.
Un addebito diretto SEPA insoluto viene solitamente rispedito dal fornitore alla banca del pagatore che, se il conto in questo nuovo caso ha la liquidità necessaria, provvede al pagamento dello stesso. Prima di pagare l’importo con altre modalità, quindi, è opportuno accertarsi che la banca non abbia già provveduto al pagamento.
b) MAV (Pagamento Mediante Avviso): Si tratta di un bollettino, prestampato con importo predeterminato. Permette di pagare, tasse, rate di mutui, rette universitarie.
c) Bollettino bancario “Freccia”: Si tratta di un bollettino precompilato. Il cliente potrà pagare il bollettino tramite qualsiasi canale (filiali o remote banking).
d) Pagamenti per la pubblica amministrazione (CBILL). Si tratta di una modalità che consente di consultare e pagare online direttamente dalla propria banca gli avvisi di pagamento emessi dalle Pubbliche Amministrazioni (es. rette universitarie, multe, contributi scolastici volontari e obbligatori, come l’assicurazione scolastica,…).
4. Carte di Pagamento
Le carte di pagamento permettono ai clienti di un conto corrente di:
- Sostituire il denaro contante per il pagamento di beni e/o servizi presso negozi, centri commerciali, ristoranti etc. convenzionati con il circuito delle carte e dotati di POS.
- Prelevare denaro contante presso gli ATM convenzionati con il circuito della carta. È necessario tenere a mente che il prelievo di contante presso gli ATM di una banca diversa da quella che ha emesso la carta di pagamento può prevedere una commissione addizionale.
- Acquistare beni e/o servizi tramite commercio elettronico.
Per ulteriore informazioni:
www.curaituoisoldi.it/aree-tematiche/carta-di-pagamento