Gli Empori Solidali in Italia

I negozi solidali rappresentano una realtà consolidata su tutto il territorio nazionale a sostegno delle famiglie che si trovano in temporanee difficoltà economiche. L’Adoc (Associazione per l’orientamento dei consumatori), con la presente iniziativa, intende arricchire le informazioni a sostegno delle famiglie, denominate “Misure alle famiglie” che sono a disposizione dei cittadini che si collegano al sito web www.curaituoisoldi.it.

Secondo il rapporto della Caritas italiana e del CSNnet (empori-solidali), in Italia operano circa 200 Empori i cui recapiti sono visibili collegandosi a questo link. Per avere informazioni sempre aggiornate, è consigliabile visitare anche i siti web delle Istituzioni Pubbliche e delle Associazioni di volontariato che operano nella regione di residenza.

Il primo Emporio solidale è stato aperto a Genova nel 1997, mentre la diffusione di questo tipo di market è avvenuta dal 2008 in poi, dopo l’apertura dei negozi della Caritas a Roma, Prato e Pescara.
A gestire le attività sono quasi sempre organizzazioni no profit, spesso in rete tra loro: Associazioni di volontariato, Cooperative sociali, Enti ecclesiastici diocesani o parrocchie. Questo tipo di iniziative sono state rese possibili anche grazie alla legge 155/2003. Attualmente sono diciannove le regioni in cui c’è almeno un emporio solidale.

Gli Empori solidali per l’approvvigionamento dei beni si basano soprattutto sugli aiuti del Fead (Fondo degli aiuti Europei agli indigenti), su acquisti diretti, grazie alle donazioni dei Promotori e Sostenitori/partner; altri ancora sul recupero delle eccedenze dalle grandi catene di distribuzione o dalle donazioni delle aziende. Molto diffusa è anche la pratica solidaristica delle collette alimentari in collaborazione con le imprese della grande distribuzione.

Per accedere alle prestazioni degli Empori Solidali è necessario sostenere un colloquio con il Centro di Ascolto stesso, durante il quale un operatore aiuterà la famiglia o la persona a capire quale rete di aiuto è possibile attivare per fare uscire l’assistito dalla situazione di disagio. Nel caso di richiesta di aiuto mediata da un’Associazione o Ente (Asp, Comune, Asl), è l’Ente stesso che certifica la situazione di disagio. Questa procedura velocizza la presa in carico e aiuta il centro di ascolto dell’Emporio ad attivare la prestazione, senza controllare la documentazione prevista per l’accesso.

Ogni Emporio ha il proprio regolamento per la selezione dei beneficiari, stabilito dai Promotori e dai Sostenitori/Partner. In genere è ammesso chi ha dichiarato un reddito ISEE compreso tra i 3 mila e i 10.000 euro, chi è senza lavoro, chi è iscritto a un centro per l’impiego e chi ha figli minori.

Il centro di Ascolto, verificata la reale situazione di bisogno delle famiglie, rilascia all’assistito una tessera a punti valida sei mesi (rinnovabile a discrezione del centro di Ascolto) che dà accesso all’Emporio negli orari stabiliti. Mediante la tessera, è possibile fare la spesa gratuitamente a seconda delle necessità del proprio nucleo familiare. Il paniere di beni alimentari che viene fornito è molto ampio. Tutti gli Empori distribuiscono prodotti a lunga conservazione, alcune strutture anche prodotti freschi e surgelati. Inoltre, sono presenti quasi ovunque i prodotti per l’igiene personale, il banco della scuola, del vestiario e dei giocattoli.

Alcuni Empori, sono in grado di fornire funzioni aggiuntive con altre attività dedicate all’ascolto e all’orientamento verso servizi, come la formazione professionale e l’inserimento lavorativo, lo Spazio mamma bambino. In alcuni casi, è possibile ottenere consulenze per l’accesso al credito e per la gestione domestica. E’ bene precisare che le attività aggiuntive portate avanti divergono da territorio a territorio secondo le specifiche necessità e peculiarità in cui opera l’Emporio.

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Ultimo aggiornamento: ottobre 2021