Donne e strumenti di inclusione finanziaria

In Italia 3 donne su 10 non sono titolari di un conto corrente bancario e per 4 donne su 10 l’indipendenza economica dal marito è un miraggio.

Sono ben 2 milioni 277mila le donne che vivono in povertà. Se anche hanno un lavoro, guadagnano meno degli uomini e sono spesso indicate come le uniche responsabili della cura dei figli e della famiglia. Eppure, il sistema economico in generale ha bisogno dell’inclusione finanziaria delle donne che significa anche avere bambine educate dal punto di vista finanziario e quindi migliori cittadine nel futuro. Avere un conto bancario significa entrare nel mondo dei pagamenti digitali, dell’e-commerce, della gestione intelligente del denaro e della pianificazione finanziaria.

Gli strumenti di inclusione finanziaria

In questo panorama è molto utile spiegare quali strumenti di pagamento possono essere utili per includere finanziariamente le donne: in primis conto di base e prepagate con Iban.

L’offerta del conto base è disciplinata da una norma del Testo unico bancario ed è un vero strumento di inclusione finanziaria pensato per chi ancora non ha un conto corrente ed ha anche difficoltà ad averne uno.

Si tratta di un conto corrente semplificato che tutte le banche ed istituti di pagamento devono offrire ai loro clienti per legge. E’ semplificato perché non prevede assegni, scoperto, fido, deposito titoli. La legge ha individuato un certo numero di operazioni, un pacchetto di operazioni e servizi che tutti i conti base prevedono e che è offerto con un canone onnicomprensivo. Nulla può essere chiesto in più rispetto al canone.

Il pacchetto include i bonifici, le domiciliazioni delle bollette, una carta per fare prelievi di contante dagli sportelli automatici e per pagare nei negozi. La legge ha anche individuato delle categorie particolari per cui il conto base è offerto senza spese. Si tratta delle persone che hanno un reddito ai fini Isee inferiore agli 11.600 euro. Inoltre, una versione più semplice del conto base è presente gratuitamente per i pensionati che hanno un assegno annuo non superiore ai 18.000 euro. Ma il prodotto è disponibile per tutti ad un canone che dovrebbe essere ragionevole e coerente con le finalità di inclusione finanziaria che caratterizzano il conto base.

In alternativa al conto base un buono strumento di inclusione finanziaria spesso più economico è la carta prepagata dotata di codice Iban (il codice identificativo di un conto corrente).

Grazie al codice alfanumerico che identifica i conti bancari, si può liberamente operare come con un normale conto corrente. La prepagata ha comunque i suoi limiti: può infatti essere utilizzata solo per l’importo caricato in precedenza, per cui è sempre necessario ricaricarla tramite bonifico o contanti. Una carta utilizzabile sui circuiti di pagamento internazionali, può essere utilizzata per pagare online, in negozio, all’estero e per fare prelievi di contante. Oltre a queste caratteristiche, una prepagata con Iban può anche effettuare e ricevere bonifici nell’area Sepa.

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Ultimo aggiornamento: luglio 2023