Costi

Il conto corrente è un prodotto al quale la banca può offire una serie di servizi (carte di debito/credito, prelevamenti, pagamenti, etc.) che di solito sono a pagamento.

PRINCIPALI COSTI FISSI DEL CONTO CORRENTE

Alcune spese di gestione non dipendono dal tipo e dal numero di operazioni legate al conto.

Canone annuo
È un costo che il cliente sostiene in cambio della possibilità di effettuare un numero limitato (“canone con franchigia”) o illimitato (“canone senza franchigia”) di operazioni, senza ulteriori costi.
Può essere addebitato mensilmente, trimestralmente, o semestralmente (la frequenza è di norma stabilita dalla banca).

Spese per l’invio delle comunicazioni periodiche al cliente
La banca deve fornire al cliente, una serie di documenti come ad esempio l’estratto conto, un documento riepilogativo delle operazioni effettuate in un certo periodo di tempo, e può chiedere delle commissioni per l’invio di questa documentazione. Tali spese possono variare in base alla periodicità in cui viene inviata la documentazione e al canale di trasmissione utilizzato (ad esempio attraverso canali online).

Spese per le comunicazioni di trasparenza al cliente
La banca può modificare unilateralmente le condizioni del contratto di conto corrente (ad esempio, i tassi debitori e/o creditori, o altri costi legati al conto). Tuttavia, le modifiche sono valide due mesi dopo che la banca ne abbia dato comunicazione al cliente in modo chiaro, per iscritto, e fornendo un “giustificato motivo” a supporto della proposta di modifica unilaterale.

Canone per carte di debito e/o di credito
Se al conto sono collegate delle carte, per ciascuna di esse potrebbe essere previsto un apposito canone annuo fisso (definito da ciascuna banca in autonomia).

Canone per servizi di Remote Banking
Se il conto prevede servizi di Remote Banking, potrebbe essere previsto un apposito canone (definito dalla banca in autonomia).

PRINCIPALI COSTI VARIABILI DEL CONTO CORRENTE

Alcune spese variano in base al tipo e al numero di operazioni legate al conto (ad esempio, esecuzione di bonifici, pagamento di bollettini di conti correnti, etc.) e dal canale utilizzato (operazioni eseguite in filiale, on-line, o agli sportelli automatici/ATM). Sono anch’essi definiti dalla banca in autonomia.

Spese per la registrazione sul conto corrente di ogni operazione
Costi che la banca addebita al cliente per il fatto di registrare le operazioni legate al conto (movimenti effettuati dal cliente, ma anche canone annuo, interessi attivi e/o passivi, etc.), da utilizzare per le comunicazioni periodiche. Queste spese sono di solito comprese nel canone annuo.

Spese di liquidazione periodica
Costi che la banca addebita al cliente per il fatto di calcolare gli oneri e gli interessi attivi e passivi. Anche queste spese sono di solito comprese nel canone annuo.

Commissioni per il pagamento di imposte e tasse
Costi che la banca addebita al cliente per il fatto di calcolare ed addebitare imposte e tasse a carico del cliente.

Interessi passivi e altri oneri in caso di scoperto di conto
Costi che la banca addebita al cliente che utilizza uno scoperto di conto. L’importo di questi costi varia in base al numero di giorni e all’importo dello scoperto.

PRINCIPALI ONERI FISCALI DEL CONTO CORRENTE

Sugli interessi attivi (quelli a favore del cliente) è prevista una ritenuta alla fonte del 26%. Se la giacenza media sul conto supera i 5000 euro, è inoltre prevista un’imposta di bollo, con tetto massimo annuale di 34,20 euro.

Per quanto riguarda l’imposta di bollo, i titolari di conto corrente di base con ISEE inferiore a € 7.500 sono esentati dal pagamento di questo contributo, tuttavia è necessario presentare ogni anno un ISEE aggiornato per ottenere l’esenzione.

Piccole attenzioni
– Controllare il contratto per conoscere tutti i costi legati al conto corrente.
– Consultare l’estratto conto per verificare quanto effettivamente speso, visto che i costi legati al conto possono cambiare nel tempo.
– Tenersi aggiornati su offerte, anche se provenienti da altre banche, di conti più vantaggiosi in base all’utilizzo previsto.
– Prediligere il canale on-line per ricevere le comunicazioni periodiche.
– Verificare le proposte di modifica unilaterale del contratto; se il cliente non le approva, può recedere gratuitamente dal contratto del conto entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione di modifica.

I costi legati al conto sono indicati nell’ICC (Indicatore dei Costi Complessivi), contenuto nel Foglio Informativo. L’ICC indica il costo della tipologia di conto scelta dal cliente: viene tenuto conto di tutte le spese (esclusi oneri fiscali e interessi passivi) che potrebbero essere addebitate al cliente nel corso dell’anno. ATTENZIONE: l’ICC non riporta i costi effettivamente sostenuti dal cliente; riporta invece i costi che il cliente potrebbe sostenere in base ad un utilizzo presunto del conto (calcolato per diverse categorie di clienti, ad esempio giovani, famiglie, o pensionati).

Se il cliente nota un comportamento scorretto della banca rispetto al contratto sottoscritto (ad esempio, canone annuo più alto di quanto previsto dal contratto, o proposte di modifica unilaterale del contratto priva di giustificato motivo o non comunicata), può presentare un reclamo alla banca. Se quest’ultima non risponde entro 30 giorni, il cliente può rivolgersi all’Arbitro Bancario e Finanziario (ABF) entro 12 mesi dalla presentazione del ricorso alla banca. L’ABF esprimerà un giudizio a favore del cliente o della banca entro 60-90 giorni dalla segnalazione.

Ultimo aggiornamento: maggio 2024