Buy Now Pay Later, non è tutto oro quello che luccica
Comprare ora e pagare dopo, sembra la soluzione ideale eppure il rischio sovraindebitamento è dietro l’angolo.
E’ il vecchio, caro pagamento a rate. Quel finanziamento a cui si accedeva per acquistare l’auto, il televisore o la batteria di pentole e che nel corso degli anni ha cambiato forma, nome e finalità diventando il mezzo per potersi permettere una vacanza, un oggetto di lusso, ma anche un capo di abbigliamento e un oggetto tecnologico.
Oggi si chiama “buy now pay later” e ha una differenza sostanziale con il finanziamento: non ci sono interessi, è infatti il negozio a pagare una commissione alla società, che in cambio si assume il rischio del prestito.
In questo modo gli store online riescono a contrastare il fenomeno dell’abbandono del carrello e aumentare le vendite. Anche se ormai la tendenza sta contagiando anche i negozi fisici con la possibilità, grazie ad alcune app, di rateizzare gli acquisti in store.
COME FUNZIONA IL BUY NOW PAY LATER
Il processo per pagare con questa modalità è molto semplice: come detto il fornitore del servizio BNPL fa un accordo con il negozio, sia esso digitale o fisico, per pagare tutto l’importo dell’ordine del cliente al momento dell’acquisto, assumendosi i rischi.
Il cliente, dopo aver creato un account e associato una carta di credito o debito da cui verranno scalati gli importi previsti, sceglie semplicemente in quante rate pagare (queste opzioni sono a discrezione dell’azienda che eroga il servizio di BNPL) il tutto senza interessi.
L’unico extra che si paga è in caso di ritardo nei pagamenti.
I NUMERI DEL BUY NOW PAY LATER
Alcune delle app di BNPL (Buy Now Pay Later) più utilizzate sono Klarna, colosso svedese valutato nel 2021 oltre 46 miliardi di euro, Scalapay unicorno italiano in ascesa e recentemente anche Paypal, l’app di pagamento più conosciuta che da poco permette di dividere i pagamenti in tre rate.
I maggiori utilizzatori sono i giovani, anche perché a differenza di metodi di rateizzazione più tradizionali non è necessaria la busta paga per accedere al finanziamento.
In generale parliamo di numeri importanti: secondo un’analisi del Crif, la Centrale rischi di intermediazione finanziaria, la tendenza a rateizzare gli acquisti online con questa formula sta praticamente esplodendo, con un incremento medio annuo del 134%, e picchi di +194%. Nulla a che vedere con l’estero dove secondo i dati del Global Payments report, in Svezia il 25% degli acquisti online viene pagato in questo modo, la Germania viaggia su una percentuale del 20%, altri paesi del Nord Europa sono intorno al 10%.
ATTENZIONE AL SOVRAINDEBITAMENTO
Il Buy now pay later sembra soddisfare chi acquista e chi vende senza particolari complicazioni, eppure sarebbe bene approfondire: senza controlli e barriere di accesso è infatti più facile per i consumatori spendere più di quanto sono in grado di sostenere. Un po’ d’ordine nel sistema sarebbe auspicabile anche per gli stessi operatori che di fatto non hanno un metodo per verificare se il nuovo acquirente ha i mezzi per tener fede al suo impegno finanziario o se è già un potenziale cattivo pagatore.
Insomma: regole chiare che mettano ordine nel sistema faciliterebbero la vita di consumatori e operatori.
A questo aggiungiamo un tema di educazione finanziaria: pagamenti di questo tipo rischiano di non essere percepiti come un credito, ma come un mezzo di pagamento che permette l’acquisto anche in assenza del budget necessario. Il che non fa altro che alimentare lo shopping compulsivo che porta il consumatore a spendere di più di quanto possa permettersi e a sottostimare i possibili effetti sul proprio profilo creditizio.
Prima di acquistare qualcosa dovremmo soffermarci a riflettere sul fatto che i soldi sono soldi anche se spesi a rate e se non possiamo permetterci di pagare 200 euro tutti in una volta probabilmente non possiamo permetterceli affatto.