Accendere un mutuo con un contratto di lavoro “atipico”

Oggi, per talune categorie di soggetti, è possibile richiedere un mutuo anche se si hanno contratti di lavoro atipici, come i contratti di collaborazioni coordinate e continuativa, i contratti a tempo determinato, contratti di lavoro interinale o a chiamata, i lavori svolti mediante piattaforme digitali, ecc…

L’erogazione del mutuo dipende sempre dalla capacità di rimborso del richiedente che in caso di contratti di lavoro atipici potrebbe non essere adeguata.

Al fine di incentivare le banche a concedere questi mutui, è stato istituito Fondo di Garanzia per i Mutui per acquisto e ristrutturazione Prima Casa. Lo scopo del Fondo è quello di concedere garanzie fino al 50% dell’ammontare del mutuo ipotecario (a condizione che non superi 250.000 euro) per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili non di lusso che diventeranno la prima casa del debitore.

Il Fondo è rivolto a tutti, ma dà priorità di accesso alle agevolazioni alle seguenti categorie:

Giovani coppie (dove almeno uno dei due componenti abbia un’età inferiore a 35 anni);

Nuclei familiari monogenitoriali con figli minori;

Giovani di età inferiore ai 36 anni (anche titolari di un rapporto di lavoro atipico);

Conduttori di alloggi di proprietà dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari

La domanda va presentata direttamente all’intermediario finanziario aderente all’iniziativa tramite apposito modulo.
Per il dettaglio delle modalità di accesso al Fondo è possibile consultare il sito di Consap S.p.A.

Lo scopo del Fondo è quello di concedere garanzie fino al 50% dell’ammontare del mutuo ipotecario (a condizione che non superi 250.000 euro) per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili non di lusso che diventeranno la prima casa del debitore.

IL DECRETO SOSTEGNI bis ha elevato la garanzia del Fondo all’80% del prezzo di acquisto dell’immobile se le categorie sopra indicate possiedono un ISEE inferiore a 40.000 euro (per mutui che eccedono l’80% del prezzo d’acquisto. Tale previsione è stata prorogata fino al 30 giugno 2023.

Il richiedente non deve essere proprietario di altri immobili ad uso abitativo.

Ultimo aggiornamento: giugno 2024